Una ricostruzione storica aderente alla realtà.


Sono un giornalista (ex Rai) in pensione. Ho appena finito di leggere il suo libro “Doric Hotel” e desidero esprimerle i miei sinceri complimenti per il bel romanzo da lei scritto, ambientato nella nostra città. Fra l’altro, essendo io ultra ottuagenario, ho potuto constatare che la ricostruzione di date, luoghi e avvenimenti storici è rispondente alla realtà che anch’io ho vissuto. Inoltre ho apprezzato molto la scrittura: uno stile moderno, fluido e accattivante. Anch’io, in un libro autobiografico uscito tre anni fa, dal titolo “C’era una volta Ancona...” (Storie del Novecento), ho avuto modo di occuparmi dei bombardamenti. del rifugio delle Carceri e della vita ad Ancona in quegli anni terribili. Complimenti ancora e un amichevole saluto!


Attilio Pancioni, ex giornalista RAI e scrittore


Doric Hotel si fa leggere tutto d'un fiato.


Il testo della Mazzocchi cattura subito l'attenzione del lettore e si fa leggere tutto d'un fiato, vuoi per quella scrittura agevole, piana, senza ellissi e circonvoluzioni, che rende facile la lettura, vuoi per la suspense creata dall'autrice attorno a dei personaggi convincenti e verosimili e alle loro storie. Un lavoro dove apparentemente sembrerebbe dominare l'elemento fantastico, ma che in realtà, poggia, invece interamente su una autentica realtà urbana e i suoi percorsi interni - individuati e trascritti in forma precisa e puntuale - e soprattutto sulla vicenda storica del feroce bombardamento aereo di Ognissanti vissuta tragicamente dalla città e dai suoi abitanti. L'autrice in questo suo romanzo d'esordio rivela tutto l'affetto che la lega agli spazi di questa eccentrica città adriatica. Forse proprio l'autenticità del legame che unisce l'autrice al paesaggio che fa da sfondo alla sua narrazione, consente alle pagine del libro di essere, oltre che convincenti per la documentazione precisa riportata, soprattutto suggestive ed emozionanti.


Antonio Luccarini, storico e critico letterario


Se si dovesse raccontare questo libro in una sola parola, sarebbe "viaggio".


Si parla di apparizioni misteriose. Ma Doric Hotel è tutt'altro che un libro di fantascienza perché proprio l'esperienza fuori dell'ordinario, porta la protagonista ad affrontare un lungo viaggio. Doric Hotel è un romanzo che non ammette interruzioni di lettura. Attraverso uno stile deciso e personaggi credibili, racconta la vita di diversi anconetani, in un intreccio di storia e di modernità, sentimenti e scene di vita quotidiana, rimpianti e speranze per il futuro. Un libro pieno di sentimento e di sentimenti, che ci insegna come la passione per la vita sia alimentata dall'amore, in tutte le sue forme. Il lettore capace, non solo di leggere, ma di ascoltare questo libro, non potrà fare a meno di accorgersi che il viaggio di Lara Isabel è il viaggio di ognuno di noi.


Stefano Pagliarini, giornalista del Messaggero


Uno sfondo tragico e un orizzonte di amore, amicizia e musica.


Doric Hotel ha una trama che spazia tra diversi generi, dal romanzo giallo al rosa, dal romanzo storico all'inchiesta. Lara Isabel diventa il trait d'union tra passato e presente, tra affetti interrotti e verità non dette. E poi c'è un diario, anzi, ce ne sono tre, hanno le pagine ingiallite, ma contengono parole ancora cariche di emozione e suggestione ...


Asmae Dachan , caporedattore del mensile ML magazine e scrittrice


Nella narrazione un portale che conduce verso il passato.


In "Doric Hotel" un po' tutto si muove tra il sonno e la veglia, tra immagini e fantasmi. E non è certo un caso che è il risveglio della protagonista a dare l'incipit. Ecco Lara Isabel aprire gli occhi nel giorno del suo trentesimo compleanno. Un mattino come gli altri, eppure diversissimo. Chiunque abbia compiuto i trenta sa di cosa si parla. Un sentimento di sospensione, un'aria di frontiera. Lara Isabel, il cui doppio nome è significativo, sarà il ponte attraverso quale passerà la "corrispondenza d'amorosi sensi" dei co-protagonisti. E' un periodare breve, semplice, ritmato, quasi virile ad accompagnare il lettore. Consentendogli la scoperta di un intreccio che si svolge attorno ai luoghi e ai personaggi con un movimento ampio, mai lineare ed estremamente femminile.


Luigi Burchiani, giornalista del mensile 'Urlo'


Una narrazione volutamente anti intellettualistica e piacevolmente pop.


Luisa Mazzocchi, qui al suo esordio, è abile nel riuscire a catturare l'attenzione del lettore, costringendolo a seguire i percorsi della trama stratificata, "parallela" e "concentrica", del suo Doric Hotel, incantarlo coi fondali suggestivi e, a tratti, anche capaci di irradiare drammaticità. L'autrice è innanzitutto, crediamo, una lettrice di narrazioni pop d'esperienza, che dopo aver fatto opportunamente tesoro dei segreti del romanzesco, ci mette in contatto con personaggi semplici e vivi, tanto più onesti e ben stondati, da indurci sempre, come lettori, a far volentieri la loro conoscenza.


Valentina Conti, editore delle 'Affinità Elettive'


Un romanzo davvero emozionante, ironico, a tratti divertente e poi immediatamente terribile e straziante.


L'ho letto tutto d'un fiato Doric Hotel. Luisa Mazzocchi è una penna brillante e riesce ad intrattenere il lettore dalla prima all'ultima pagina. Peccato che questo viaggio duri così poco, ma del resto si sa, ciò che è bello tende a svanire in fretta. Leggere questo romanzo è stato, per me, davvero rassicurante. Sarà per l'ambientazione, sarà perché mi sono appassionata ai fatti di quel primo Novembre, sarà che quei luoghi, quei nomi e quei personaggi li sento vicini a me. Mi sono divertita, mi sono affezionata a Dora e alla sua storia e mi sono commossa. Un libro da consigliare agli amici, quelli veri, perché da un romanzo così si può imparare tanto, ma si può anche regalare un sorriso e un'emozione.


Martina Brunetti, scrittrice e blogger - letterandoconmarty.blogspot.it


Leggere questo romanzo durante un viaggio in aereo mi ha fatto dimenticare la paura di volare!


Doric Hotel è un libro che ti “prende” da subito. Semplice e scorrevole nel suo insieme, ha però un ritmo narrativo incalzante, una sorta di bolero che ad ogni pagina aumenta l’intensità e la voglia di leggere, per arrivare poi all’inaspettato finale. Inoltre è la storia di una grande e bella amicizia, tra due generazioni completamente lontane e diverse, ma mai così vicine, nella loro voglia di capirsi e aiutarsi; Lara, per un verso, con i suoi trent’anni e Dora, dall’alto dei suoi ottantaquattro. La storia nasce da un incontro fortuito, ma alla fine è chiaro che niente avviene per caso… Insomma davvero un libro emozionante da leggere tutto d’un fiato…


Lory Staid, insegnante di lingue straniere


L’intrinseca spiritualità dell’anima nell’elemento fantastico del romanzo.


Doric Hotel è un romanzo che spazia abilmente tra più generi letterari senza perdersi mai, è questo l’aspetto che mi ha colpito di più. Luisa affronta allo stesso tempo i temi della guerra, della memoria storica, della crescita personale, dell’amicizia tra generazioni diverse, dell’amore allo stato puro, in maniera sempre garbata e mai ridondante. Anche la rappresentazione dell’elemento fantastico e paranormale non è mai fine a se stessa, è puramente spirituale, quasi mistica: è il passato che ritorna per non essere più dimenticato. La storia raccontata mi ha colpito talmente tanto da desiderare di conoscere Luisa personalmente, dato che anche io avevo pubblicato, con lo stesso editore, un romanzo ambientato (sebbene in un’epoca storica precedente) proprio ad Ancona. Doric Hotel è uno di quei libri che si consigliano a tutti, indipendentemente dall’età, dall’appartenenza di genere o di livello culturale. Del resto, come si dice, il linguaggio delle emozioni e dei sentimenti può arrivare dovunque …


Graziella Magrini, scrittrice – www.graziellamagrini.it


Doric Hotel è uno di quei romanzi che inizi e dai quali non riesci a staccarti fino a che non l'hai terminato.


La narrazione fresca e scorrevole, unita ad importanti vicende storiche accadute ne fanno un mix piacevole, interessante da leggere, e commovente, allo stesso tempo. Davvero bello!


Susan Baroncini, organizzatrice di eventi culturali


'Puoi chiamarmi Luca' è un bel libro scritto con cognizione di causa.


Attraverso la consultazione costante della cronaca pubblicata sul sito internet del nostro sindacato, Luisa Mazzocchi ha elaborato questo bel noir, dal quale emerge l’importanza reale di un mestiere tanto delicato e impegnativo. Al centro della narrazione, infatti, vi è un lavoro difficile che richiede impegno e senso del dovere, che sopperisce all’inadeguatezza degli organici, alla fatiscenza delle strutture e alla mancanza di supporti esterni. Centottanta pagine scritte con cognizione di causa.


Roberto Martinelli, segretario generale aggiunto del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria


Uno stile di scrittura che mi piace molto!


Ciao Louisa! Ho finito di leggere il tuo secondo libro ieri sera, 'Puoi chiamarmi Luca', e ritorno coi complimenti. Non vorrei essere un po' di parte per motivi, diciamo così, territoriali, ma comunque stiano le cose, a me piace il tuo stile, mai compiaciuto, che non fa sfoggio della propria erudizione, ma che anzi trovo quasi familiare, rassicurante. L'idea di ambientare la storia proprio in quella che tu definisci, a ragione, una sorta di discarica sociale è originale, chi ne parla mai?, Luca è ruffianamente accattivante, col suo cuore d'oro ci obbliga a considerare che anche la "pula" tiene 'o core ! A me è particolarmente piaciuta la parte relativa al Portugal, ma forse qui sì entra in gioco la mia esterofilìa congenita: mi ha ricordato un po' "La catedral del mar", che è uno dei libri che preferisco. Però anche la parte riguardante la rivolta era parecchio coinvolgente. Aspetto con ansia anche la tua terza fatica, dai, facci sognare Lou !!!


Franca Venanzetti, insegnante e interprete


Il bel libro "Puoi chiamarmi Luca"...


tratta principalmente due argomenti spinosi ed assai attuali : l'immigrazione dei cosiddetti "clandestini", creature infelici che spesso trovano la morte e viaggiano, per terra e per mare, in condizioni disumane, ed il problema delle carceri. Luisa Mazzocchi in una storia avvincente riesce a trattare questi due difficili problemi con chiarezza e grande umanità. Mi piace pensare che nella vita reale ci siano persone come Luca.


Luisa Peroncini, accanita lettrice di romanzi


Brava Luisa!


 


Più o meno due settimane fa ho conosciuto un uomo. In una maniera singolare; stavo leggendo un libro ed ho sentito una presenza, uno sguardo. Ho sollevato gli occhi dalla pagina e l'ho visto. Abbiamo parlato per un po'. Mi ha raccontato del suo difficile lavoro di agente di polizia penitenziaria. Mi ha confidato la sua tristezza per la fine di un matrimonio. Mi ha consegnato la sua speranza per un amore che poteva nascere. Un uomo tanto legato alla propria realizzazione personale e professionale quanto attento a captare l'infelicità altrui per poter, anche in minima misura, porvi rimedio. E' stato un incontro che non dimenticherò. E se anche voi volete avere l'occasione di conoscerlo potrete incontrarlo in "Puoi chiamarmi Luca". E' il secondo romanzo di Luisa Mazzocchi. Brava Luisa! Francesca.


Francesca Omaggi, scrittrice – autrice del libro “In 3D”

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