Una testimonianza importante: la strage del carcere di Santa Palazia raccontata da Ermanno Bertolini

Un articolo speciale lo dedico a Ermanno Bertolini, domarolo del Guasco, lettore appassionato del “Doric Hotel”, ma soprattutto superstite del più feroce bombardamento avvenuto su Ancona, quello del 1° novembre 1943.

E’ venuto a conoscermi personalmente durante la presentazione dei miei libri presso il circolo “La Fenice” di Numana rilasciando al contempo una sua commossa testimonianza.

Mi ha anche consegnato una sua bellissima lettera che per me vale più di un qualsiasi premio letterario! Grazie Ermanno, che bel regalo!

Riporto qui un sunto del suo racconto affinché il suo doloroso ricordo non si disperda nel nulla.

“Avevo 17 anni, ero solo un ragazzo, ma da quel maledetto giorno mi sono ritrovato improvvisamente uomo. Nel rifugio delle carceri ho perso tutta la mia famiglia”.
Fu soltanto il destino a decidere della vita di Ermanno Bertolini, “domarolo del Guasco”, durante il più feroce bombardamento avvenuto su Ancona.
“Mi trovavo al Duomo, dopo aver assistito alla messa di Ognissanti, quando qualcosa mi disse che non dovevo muovermi da lì. Una signora mi invitò a correre al rifugio delle carceri ma io, non so perché, non mi mossi. Finito il bombardamento tornai a casa, dove trovai la tavola apparecchiata. Fui sollevato: i miei genitori e i miei fratelli erano sicuramente al riparo nel rifugio di Santa Palazia. Corsi da loro per riabbracciarli ma quando arrivai al carcere vidi i primi morti e l’ingresso crollato sotto la furia delle bombe. All’interno del rifugio i poveri corpi erano ammassati l’uno sull’altro, con il sangue che usciva dalla bocca e dal naso. Vidi il corpo di mio padre. Da quel giorno vivo con un dolore che non potrò mai dimenticare. Oggi sono venuto a conoscere Luisa per farle i miei complimenti e per invitarla a diffondere il suo romanzo tra le nuove generazioni che tanto poco sanno della sofferenza della nostra gente.”
Inutile dire quanto ci siamo commossi tutti.
Un immenso grazie a Ermanno e alla sua dolcissima figlia per il grande regalo ricevuto.

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