SEGRETI E STORIE POPOLARI DELLE MARCHE: un’opera preziosa di Antonio De Signoribus da conservare tra i libri preferiti.

segreti-e-storie-popolari-delle-marche_2162_“Ma le storie d’amore sono sempre le stesse, sotto ogni cielo e in ogni epoca; quanto più i famigliari dicono di no, tanto più l’incendio divampa nei cuori degli innamorati.”

Scoprire casualmente questo libro sul web, quando tempo fa mi sono lanciata speranzosa alla ricerca di notizie sulle leggende marchigiane, è stato un colpo di fortuna.

L’autore Antonio De Signoribus (anche il cognome fa pensare a qualcosa di autorevole) è nato e vive a Cupra Marittima, nelle Marche. Non si tratta di una persona qualunque, è un giornalista, uno scrittore e uno studioso, in chiave antropologica, psicoanalitica e filosofica, di Letterature primitive, in particolare della fiaba popolare. Le sue pubblicazioni hanno avuto riconoscimenti e premi, anche internazionali.

La storia dell’uomo e le sue leggende mi hanno sempre appassionato, e mi rendo conto di quanto siano state finora modeste le mie conoscenze sui misteri e i miti della mia regione.

In più occasioni, durante la mia lettura del testo, ho rivisto l’immagine del mio nonno materno: era un bell’uomo, un uomo del popolo, un musicista e un gran narratore. Purtroppo non sono state molte le occasioni per ascoltare le sue storie, le mie ascendenze umbre e le distanze non proprio agevoli non hanno facilitato di certo i nostri incontri. Ma il ricordo di quelle emozioni, il tono di voce che usava mio nonno nel raccontare le fiabe, il buio di quelle serate accompagnate dal vento che sferzava le nostre finestre, è davvero indimenticabile. E che paura ragazzi a sentir parlare di streghe e carrozze fantasma!

Non c’è niente da fare, narratori, secondo me, si nasce.

Ora per emozionarci abbiamo bisogno dei media, dei luoghi di intrattenimento, dei cinema e dei giochi multimediali: è innegabile, la società si è evoluta in tutto.

Qualcosa, però, mi ha fatto capire che non è proprio tutto cambiato nell’arte della narrazione. Sì, conoscevo già le leggende dei Sibillini, perché le ho studiate per la stesura del mio romanzo “Il Segreto del Vicolo della Serpe”, ma certi particolari inediti mi hanno colpito. Il nostro patrimonio di leggende locali non ha niente da invidiare all’attuale genere fantasy, che ora va tanto di moda tra il pubblico. I nostri antenati avevano davvero una fervida immaginazione e venivano suggestionati da riti antichi, simboli religiosi, eventi soprannaturali. Gesti scaramantici, preghiere, paure e dicerie erano all’ordine del giorno nella vita di un tempo. Erano storie, leggende e racconti intrisi di tanti splendidi effetti speciali!

Alcune cose fanno sorridere, come i riti che miravano a togliere i malocchio, altri fanno curiosità, altri ancora lasciano il lettore sconcertato. La leggenda della Madonna col telaio ne è un esempio suggestivo.

Non vi racconto altro per non togliervi la curiosità di leggere l’opera. Vi dico soltanto che il lavoro dell’autore è anche ben strutturato a seconda dei temi e dei personaggi trattati, il che rende più agevole l’orientamento per il lettore che vuole consultare anche a più riprese le storie raccontate.

Un sincero complimento alla bravura di Antonio De Signoribus.

Ciao a tutti!

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1 Comment

  • Ornella Bellesi

    Reply Reply 27 Settembre 2015

    Antonio De Signoribus ha così commentato dopo la lettura della recensione che ha ricevuto da me in Linkedin (non frequenta Facebook)
    “Una bella recensione, non c’e che dire, grazie…”

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