Quel che resta di noi – Caterina non abita più qui. Il nuovo romanzo di Daisy Raisi

 

 

 

Una narrazione intimistica piena di amore e musica

 

Una volta ho letto in un saggio di un’autrice americana un’affermazione emblematica: incontrare la persona giusta nel momento sbagliato equivale a incontrare la persona sbagliata.

Per molto tempo ho pensato che ciò fosse vero, fino a quando non ho finalmente realizzato che in realtà i sentimenti, per quanto cerchiamo di capirli e catalogarli, non potranno mai seguire certezze matematiche, assiomi e verità assolute.

Questa storia di Daisy Raisi sviluppa questo concetto in maniera compiuta sin dall’inizio del suo romanzo. Sarebbe semplice dire che l’amore rappresenta il collante più efficace e infallibile nella vita di due anime gemelle, però sappiamo anche che nella vita non sempre è così. Le cose non sono mai lineari e ovvie. I personaggi della pop star inglese Samuel Patch e della scrittrice italiana Caterina – alias Kate – sono l’esempio significativo e realistico della complessità dei sentimenti umani, quelli che tutti noi per forza di cose conosciamo. Ci sono fattori esterni fortemente condizionanti che nella nostra esistenza ci fanno prendere strade diverse e imprevedibili: esperienze infantili traumatiche, dipendenze da sostanze alcoliche, disavventure finanziarie, distanze oggettive, paure, ansie, sofferenze appunto.

 

La distanza è una gran brutta bestia ed essere lontani e irraggiungibili va bene per le stelle, ma è deleterio per gli esseri umani.”

 

Nonostante tutto: “Non si dimentica un amore quando è puro”. È l’affermazione emblematica dell’autrice su cui, io ritengo, poggia tutta l’essenza del romanzo.

Sam potrebbe avere mille donne, ma non dimentica Kate. E lo stesso vale per lei. Nessuno dei due può gettare nell’oblio l’anima gemella, l’altra metà di sé, nonostante tutti gli sforzi per rendere i propri ricordi sbiaditi e lontanissimi nel tempo, perché ci sono cicatrici dell’anima che il tempo non cancella, ci dice ancora Daisy.

E poi c’è l’ipocrisia di un mondo particolare, quello dello spettacolo, in cui si parla davvero di tutto, meno che delle doti artistiche dei personaggi famosi presi di mira; un mondo spietato, dove detrattori, invidiosi e sciacalli possono avere poteri di vita o di morte sulle loro sfortunate prede.

Non meno importante nell’intreccio del romanzo è il fattore musicale. L’autrice mi ha letteralmente riportato al concerto dei Dire Straits di Firenze a cui ho assistito più di vent’anni fa. Non si può dimenticare con facilità (anche questo è amore!) la leggendaria Fender Stratocaster del mitico Mark Knopfler, nemmeno dopo decenni, ve lo assicuro! Per non parlare di Robin Williams e del suo personaggio Mork in una serie di telefilm che apprezzavo da ragazzina. Tutte citazioni che l’autrice fa nel suo racconto e che mi hanno fatto molto pensare a diverse cose che io e lei abbiamo in comune, anche se purtroppo non ci conosciamo personalmente.

In un mondo in cui sempre più si cancellano emozioni e sentimenti, leggere romanzi così introspettivi può far solo bene, poiché ci costringono a pensare, immedesimarci e riflettere sui nostri atteggiamenti e modi di essere, sebbene non corrispondano a quelli veri e propri dei protagonisti. Non siamo tutti cantanti o scrittrici, ma siamo comunque esseri unici, degni di essere amati senza riserve da chi più amiamo.

A presto, Daisy, Sam e Kate.

Luisa Mazzocchi

 

Per acquistare il libro, eccovi il link.

 

Ci sono amori non vissuti perché impraticabili, nati in periodi sbagliati, vinti da distanze troppo grandi, da situazioni economiche incerte, dai dubbi e dalle paure dei fallimenti vissuti in precedenza.

Sono gli amori che non muoiono …

daisy raisi

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