Il Messaggero del 4 giugno 2013: la prima recensione di “Puoi chiamarmi Luca”

In libreria “Puoi chiamarmi Luca”, tra misteri e attrazioni sentimentali.

Mazzocchi, torna col noir l’autrice di “Doric Hotel”.

 

E’ appena uscito in libreria “Puoi chiamarmi Luca”, il secondo romanzo scritto da Luisa Mazzocchi, pubblicato da Italic Pequod. Nelle due pagine dell’epilogo, usando la metafora della dinamica dei fenomeni magnetici, l’autrice spiega come evoluzione e destino dei personaggi principali della sua storia, Guiomar, camionista portoghese, incarcerato con l’infamante accusa di traffico di clandestini, Luca, giovane agente di polizia penitenziaria che crede nella sua innocenza, Paola bella e grintosa nel suo ruolo di avvocato difensore, siano da interpretare come esiti delle forze incontenibili di amicizia e amore. Tutto il carico di segreti, misteri, avventure, colpi di scena che i tre si troveranno a vivere, nel complesso racconto “noir”, disegnato dalla Mazzocchi, sono il risultato dell’attrazione sentimentale che spinge ciascuno ad incrociare la vicenda esistenziale dell’altro. Senza le sospensioni e gli enigmi del corto circuito storico-temporale che definivano le rarefatte atmosfere del suo primo libro “Doric Hotel”, l’autrice affronta, stavolta, la sua seconda prova con una narrazione più asciutta, più direttamente legata alle problematiche del presente, libera da ridondanze esornative.

Antonio Luccarini – Il Messaggero – 4 giugno 2013messaggero 4 giugno

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