1915-1916: 1261 GIORNI DI GUERRA

DSC_0115DSC_0112DSC_0100Luca VioliniMole7

Domattina si va alla guerra, soldatino non farti ammazzar…

“Un anziano postino si aggira per le strade di un paese, durante gli anni terribili della prima guerra mondiale. Trascina una sacca pesante, perché le lettere che contiene sono le parole con le quali è scandito il dramma. Lettere di madri che hanno visto partire i figli, di fidanzate. Di uomini che si sono arruolati convinti di compiere una missione, di ragazzi che hanno perso la vita inseguendo un senso.

Sono le mille voci di questa guerra, ancora più lancinanti quando descrivono un dramma privato, destinato a scomparire nei numeri di un conflitto che ha visto centinaia di migliaia di morti.

E invece ognuno di quei morti è una storia, un rimpianto, un dolore. Un’immagine da conservare nel cuore, o da scrivere sulla carta. Una lettera appunto.

È questo il senso dello spettacolo “1915/1918: 1261 giorni di guerra” di Luca Violini e della società di produzione “Quelli che con la voce” (di cui egli è anche direttore artistico), con la consulenza storica storico-letteraria dello sceneggiatore televisivo, cinematografico e teatrale Paolo Logli.

Un’opera di grande spessore, a tratti commovente, dedicata alla commemorazione del Centenario della Grande Guerra.

Al centro della narrazione il dramma di un postino, impersonato dal grande Luca Violini, e il racconto delle dodici bellissime lettere interpretate da altrettanti allievi del corso avanzato di lettura tenuto dallo stesso Violini, noto doppiatore, attore e regista teatrale, nonché esponente pressoché unico di quella innovativa forma di spettacolo che è il Radioteatro.

Ebbene sì, tra gli allievi c’ero anch’io. E ne sono davvero orgogliosa. È stata un’esperienza incredibile, che mi ha fatto sperimentare dal vivo un mestiere affascinante e che mi ha fatto conoscere tanti amici, preziosi amici di lettura che porterò per sempre nel mio cuore. Intendiamoci, la fatica, soprattutto quella del mio maestro e della sua società di produzione, è stata tantissima. All’inizio di questa mia avventura non potevo immaginare quanta dedizione potesse esserci in una rappresentazione teatrale di questo genere. I testi potenti fatti di parole essenziali, semplici, che arrivano dritte al cuore, le magiche musiche del compositore britannico Max Richter (che ha anche firmato, tra l’altro, la colonna sonora di uno dei miei film preferiti, “La chiave di Sara”), le evocative immagini proiettate sullo schermo durante la lettura delle dodici lettere, frutto del lavoro paziente di Luca De Minicis e, infine, non meno importante, il disegno del suono curato fin nei minimi particolari dal talentuoso Riccardo Rocchetti: tutto è confluito nell’eccezionale lavoro finale di squadra.

Il debutto dello spettacolo è avvenuto il 28 marzo 2015 presso il teatro La Rondinella di Montefano, in provincia di Macerata. Un teatro di una bellezza straordinaria, come tanti altri teatri esistenti nelle Marche del resto. La seconda rappresentazione, alla presenza di più di seicento spettatori, si è tenuta il 5 agosto di quest’anno alla Mole Vanvitelliana di Ancona, nell’ambito della rassegna “Sensi d’estate”, con il patrocinio del Museo Tattile Omero. Un successo incredibile, che ancor di più incoraggia noi allievi nel proseguire il costante lavoro di lettura teatrale con il grande maestro Luca!

Un ringraziamento particolare va senz’altro alla mente organizzativa e manageriale di “Quelli che con la voce produzioni”, l’indispensabile Federica Maurizi, un vero vulcano di idee!

Di seguito, l’elenco in ordine alfabetico dei miei “commilitoni”: Domenico Amori, Luca Bassi Andreasi, Annarita Cesaretti, Annamaria Cipolloni, Raphaela Dubbini, Annalisa Galeazzi, Patrizia Giardini, Claudio Marchetti, Marco Mondaini, Rosanna Renzi, Stefania Terrè.

Che dire, speriamo in nuove emozionanti repliche!

Se vi interessa, seguite la mia pagina Facebook e il sito ufficiale di Quelli che con la voce per rimanere aggiornati sui prossimi eventi in programma, ce ne sono davvero tanti!

Buone vacanze!

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